«Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale. In un contesto caratterizzato da divergenze politiche sempre più ampie e da disuguaglianze economiche sempre maggiori, chiediamo agli architetti di immaginare degli spazi nei quali possiamo vivere generosamente insieme: insieme come esseri umani che, malgrado la crescente individualità, desiderano connettersi tra loro e con le altre specie nello spazio digitale e in quello reale; insieme come nuove famiglie in cerca di spazi abitativi più diversificati e dignitosi; insieme come comunità emergenti che esigono equità, inclusione e identità spaziale; insieme trascendendo i confini politici per immaginare nuove geografie associative; e insieme come pianeta intento ad affrontare delle crisi che richiedono un’azione globale affinché possiamo continuare a vivere”.
In effetti la Biennale Architettura 2021 vuole affermare il duplice ruolo, spesso trascurato, dell’architetto, che è quello di affabile convocatore e custode del contratto spaziale.
Il bisogno di un’edilizia sociale più inclusiva e di strumenti innovativi per un tessuto urbano e territoriale più connettivo è ancora urgente sia nelle economie emergenti che in quelle avanzate.
Il 2020 è stato spesso definito come una pietra miliare sulla via verso un futuro migliore. Molte nazioni e città hanno elaborato una propria “Vision 2020” e iniziamo un nuovo periodo.
Segretario Generale CAN Arch. Tiziano Inguanotto
#canfoundation #canpavilion #Architettura #BiennaleArchitettura2021
can@canpavilionfoundation.org